Psicologia del benessere

L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce il benessere psicologico come una condizione in cui “l’individuo è in grado di sfruttare le sue capacità cognitive o emozionali, esercitare la propria funzione all’interno della società, rispondere alle esigenze quotidiane della vita di ogni giorno, stabilire relazioni soddisfacenti e mature con gli altri, partecipare costruttivamente ai mutamenti dell’ambiente, adattarsi alle condizioni esterne e ai conflitti interni”.

Il benessere soggettivo può essere definito come un costrutto multidimensionale: in esso troviamo una componente cognitiva, che corrisponde alla valutazione che ciascun soggetto dà al proprio grado di soddisfazione rispetto agli ambiti principali in cui esercita la propria vita e la propria soggettività, ma anche una componente emotiva, non sempre altrettanto chiaramente accessibile a livello cosciente ma che colora di vissuti ed emozioni il modo di sentire e vivere la vita, auspicabilmente con una discreta quota di emozioni positive e con una non eccessiva presenza di emozioni negative. Queste componenti si integrano e interagiscono in modo complesso e dipendono da numerosi variabili, quali i fattori relazionali, ambientali e individuali.

Può essere ad esempio esperienza comune a molti il trovarsi a vivere una vita che “oggettivamente” potrebbe essere valutata positivamente (ad esempio avere un buon lavoro, una famiglia serena e in salute, un buon numero di amici, ecc.), ma non sentire sul piano emotivo una corrispondente presenza di emozioni positive, di soddisfazione, di benessere, o il sentirsi bloccati, in una situazione di impasse, di apatia. Può essere in questi casi quindi importante andare a vedere cosa sta accadendo su questi diversi piani per poter andare a recuperare quel benessere che sembra temporaneamente smarrito, e che può a lungo andare cristallizzarsi in un malessere più intenso.

Il benessere è infatti una condizione dinamica, che può subire delle variazioni nel corso del tempo e nell’evolversi degli eventi, ma che, pur non essendo dato a priori e una volta per tutte, può essere recuperato ristabilendo quell’agognato equilibrio tra l’individuo e le sue esigenze personali, le sue risorse e l’ambiente fisico e sociale-relazionale in cui si trova a vivere.

La psicologia del benessere pertanto può essere definita come un settore della psicologia che si occupa di intervenire non tanto sulla malattia e sulla patologia, quanto sulla promozione della salute e del benessere, sul miglioramento della qualità della vita, sul ripristino delle risorse individuali per favorire una risposta adattiva alle esigenze individuali e alle richieste dell’ambiente fisico, sociale e relazionale circostante.