Giuridico e forense

La psicologia giuridica è una disciplina che applica la psicologia al mondo legale e forense e studia sotto il profilo psicologico la persona (gli aspetti intellettivi, caratterologici ed attitudinali della psiche umana) in rapporto alla posizione giuridica ed al ruolo rivestito nella famiglia, nella scuola, nel mondo del lavoro e delle professioni e nella società. La psicologia giuridica studia quindi principalmente il vissuto personale (profilo psicologico) delle persone coinvolte in procedimenti giudiziari, al fine di raccogliere dati comportamentali e sottoporli al vaglio dell’autorità giudiziaria incaricata del processo civile o penale. Nei primi decenni del ‘900 la psicologia giuridica corrispondeva, in larga parte, alla psicologia criminale e giudiziaria, intesa come studio dell’uomo, sia come autore di reato, che come partecipe del processo giudiziario in quanto imputato, parte lesa, testimone, avvocato e giudice. In tal senso la psicologia svolgeva un ruolo di scienza ausiliaria del diritto, tentando alcune applicazioni della psicologia sperimentale in ambito giudiziario in risposta a specifiche richieste del diritto.

La psicologia giuridica nasce infatti con una funzione di risposta a precise domande formulate dal settore della giustizia e del diritto in generale; dunque, a seconda dei vari campi applicativi si impongono competenze e conoscenze specifiche e diverse per l’esperto psicologo giuridico. I campi di applicazione della psicologia giuridica sono in continua espansione a confermare il carattere dinamico e complesso della disciplina, che si diversifica adeguandosi alla molteplicità dei cambiamenti che avvengono in ambito sociale e giuridico. Oggi la psicologia giuridica ha acquisito un significato più ampio sia a livello teorico che a livello pratico.

La psicologia forense è un’area della psicologia giuridica che si occupa specificatamente di valutare molteplici aspetti psicologici che possano avere una rilevanza all’interno dei processi giudiziari. Negli ultimi dieci anni, in cui è cresciuta l’attenzione nei confronti soprattutto dellatutela del minore e del danno alla persona, la richiesta di valutazioni psicologiche all’interno di contesti giudiziari è assai aumentata. Alla luce di questo quindi, lo psicologo forense può essere definito come un tecnicoche ha una formazione a cavallotra il diritto e la psicologiae che applica alle questioni giuridiche le sue conoscenze e competenze. Può operare come ausiliario del giudice, da questi nominato, nelle consulenze tecniche d’ufficio o nelle perizie o come consulente tecnico di parte su diretto incarico ricevuto dalla Parte-Cliente o su proposta del Legale, nonché come consulente tecnico nominato dal Pubblico Ministero.

Può, in ambito civile, essere convocato per intervenire in situazioni conflittuali, quali separazioni e divorzi, in cui la questione principale diventa laffidamento dei figli, e dunque la valutazione delle capacità genitoriali; nei casi di affidamento extra-familiare; nei procedimenti di adozione; per la valutazione del danno psichico ed esistenziale a seguito di un trauma.

In ambito penale invece può occuparsi di valutazione della capacità di intendere e di volere di un autore di reato al momento del fatto, della sua imputabilità e della sua pericolosità sociale; dell’accertamento delle condizioni di inferiorità psichica in caso di reati sessuali subiti; della presenza di danni psichici conseguenti a maltrattamenti e violenze sessuali; delle condizioni psichiche (infermità o deficienza psichica) delle vittime di circonvenzione; della valutazione dell’idoneità a testimoniare di un testimone o di una vittima di reato.