La manifestazione della rabbia

 

La rabbia è un’emozione primaria, naturale, atavica, affascinante quanto dannosa, spesso condannata da culture, filosofie, modelli di Ruolo e religioni. Chi si arrabbia crede di essere nel giusto e a volte lo è! Ha diverse manifestazioni psicofisiche, con diverse modalità. Usando una metafora geologica ci rifacciamo a due tipologie di vulcani nella loro diversità di eruzione. Quella etnea consiste in un’eruzione regolare, inevitabilmente dannosa, ma prevedibile, basta stare lontani e spesso basta anche  semplicemente dalla parte giusta del vulcano per evitare direttamente la lava e i fumi più tossici. Quella vesuviana è diversa, il vulcano ha un tappo che ne blocca ‘eruzione per anni, decenni, secoli. Ma a un certo punto il tappo non regge più e la cima esplode, evitare quel tipo di eruzione non è possibile, tutto ciò che le sta vicino entro un raggio di chilometri è a rischio. Coprire la rabbia per anni con una strategia vesuviana non paga. Certo, come diceva Buddha non saremo puniti per la nostra rabbia, ma dalla nostra rabbia, la modalità etnea è sicuramente più sicura, ma ci sono individui che comunque non la capiscono e anche se non l’hanno scatenata direttamente cadono dalle nuvole quando erutta e non imparano neanche delle basilari dritte per gestire tali situazioni. E, venendo meno alla metafora, nel mondo umano spesso se uno si arrabbia non è un’inevitabilità geologica, magari a volte ha anche le sue ragioni!