L’isola delle rose

Giorgio è un giovane ingegnere, intelligente, idealista, sbadato, ribelle, geniale e testardo. Nel film a un tratto la ex Gabriella lo accusa di vivere in un mondo tutto suo, che i suoi guai mettono in pericolo coloro che gli stanno intorno e che la vita non può funzionare come una macchina da lui costruita. Lui ribatte che allora dovrebbe costruire un mondo tutto suo. E lo fa. Questa storia, tratta da una vicenda vera, descrive il modo di pensare di chi soffre di un disturbo di personalità. Sono coloro che non si adeguano, che non sono in grado di conoscere le leggi del mondo o non vi si vogliono semplicemente adeguare. Sono tutti gli altri che sbagliano, non loro. Giorgio costruirà una piattaforma in acque internazionali, facendone un’isola artificiale e rivendicandola come nazione indipendente dallo Stato italiano. Non si adegua al mondo degli altri, con regole per lui rigide, ingiuste, arbitrarie, quindi costruisce un mondo tutto suo come aveva detto. Giorgio passa per il pazzo della situazione perché crede in un mondo meno ipocrita, meschino e vigliacco. Si innesca a questo punto una lotta fra l’Italia e la sua isola delle Rose, chiamata così perché lui è il fondatore e il presidente. Giorgio può essere definito come un narcisista, un narcisista determinato a combattere chi non la pensa come lui, al punto di iniziare ingenuamente una guerra contro un paese intero! Giorgio, risulta avere una personalità problematica, tuttavia in questo caso volta a ricercare la giustizia e la libertà al mondo, cose fondamentali per molti, per quanto molto scomode per qualcuno.