Scopi, scompenso, adozione.

 

Toy Story 4

Toy Story è una serie di film della Pixar teoricamente indirizzati a un pubblico per bambini, ma assolutamente fruibili anche per adulti intelligenti e sufficientemente maturi da non negare quel sano lato fanciullesco che abbiamo tutti noi, mantenendo straordinariamente con una qualità che non si va a perdere dopo il primo-secondo film. Concentriamoci sul percorso di crescita su uno dei personaggi principali; Woody. Woody è un giocattolo animato estremamente legato al suo padroncino Andy.

SPOILER

Questo è il classico esempio di un soggetto che si fa adottare da un un altro. Gli scopi di Woody non sono quelli suoi, ma quelli di Andy: vuole essere sempre essere al suo fianco, per il suo divertimento, per fargli compagnia, per essere il suo amico più caro. Il problema di adottare gli scopi altrui è duplice: innanzitutto non sono più scopi autenticamente nostri e in più ci affidiamo alla volontà dell’altro di soddisfarli attraverso noi. Andy – come è inevitabile – cresce a arriva a un punto della sua vita in cui lo cede a un’altra persona. Durante i primi 3 film si vede lo sforzo di Woody di essere sempre vicino a tutti i costi al suo proprietario, mostrando una dedizione eroica e volta a mettere i bisogni dell’altro davante i propri, a volte mostrando sofferenza quando sente di non essere più il suo preferito. A partire dal primo episodio viene citata l’espressione evidenzia la sua più grande paura: diventare un giocattolo smarrito, senza padrone, senza una persona i cui bisogni vanno soddisfatti per dare senso alla sua vita. All’inizio del terzo un flashback descrive una drammatica scelta del personaggio: infilarsi nella scatola in cui stava la sua compagna Bo Peep o restare ancora al fianco di Andy. Sceglie la seconda. E poi  Andy cresce, lasciando un vuoto. Woody passa di proprietà a un’altra bambina, facendo di nuovo tutto per lei, senza però dimenticare con rammarico il primo proprietario. Reincontra Bo Peep nell’episodio finale e decide stavolta di fare la vita di lei, ovvero una vita libera e senza padroi. L’amico Buzz Lightyear definisce in maniera definitiva il grande cambiamento nella mente dell’amico quando un altro giocattolo gli chiede del futuro di Woody.

– è diventato un giocattolo smarrito?

– No. Non più.

Questo è un esempio potente di crescita personale. Woody non è più un giocattolo smarrito, che perde gli scopi di vita una volta che l’altro per cui era totalmente dedicato si allontana. Woody ha finalmente imparato che, pur conservando i bei ricordi di un altro, ha imparato a seguire i popri scopi di vita.