The whale

The whale

Senza cedere agli infantilismi e la superficialità della Psicologia positiva e del politicamente corretto, questa è una notizia da sottolineare perché scalda il cuore in un mondo così spietato e ingiusto. Brendan Fraser riceve la standing ovation al Festival di Venezia per il suo ultimo film The whale. Fraser era una star di Hollywood negli anni ’90 ed era caduto in disgrazia nell’ultimo ventennio a causa di film non apprezzati e problematiche personali. Si è commosso anche questa volta per questo successo. Si è commosso per una una sua probabile sensibilità, ma anche perché gli è capitata quella che in questi ambiti è una cosa rara: gli è stata data una seconda possibilità. Perché Hollywood è solitamente spietata, pretende la perfezione, non solo nella professione, ma anche nella vita rivata dei personaggi che la popolano, con una pretesa sgradevolmente vouyeuristica. Hollywood non concede seconde possibilità, ti usa e ti butta via se sei poco scaltro, se sei grasso, se circolano strane voci su di te, se non ostenti un’immagine di facciata gradevole per quanto spesso ipocrita. Non a caso Fraser è stato ripescato fuori dall’America, con un film di denuncia anche sociale e che non incoraggia immagini di perfezione, anche queste infantili e superficiali.