In questo film si presenta la storia incentrata sul famosi personaggio spaziale di Toy Story.
Buzz Lightyar è un epico eroe galattico che sente sulle spalle il destino di un’intera colonia, cosa che lo porta a essere estremamente sicuro di sè e a tratti spaccone. Ricorda particolarmente un profilo narcisistico di personalità, affascinante, brillante, carismatico, votato all’eccellenza. Tuttavia questa ostentazione copre grandi insicurezze legate al passato da recluta di cui si vergogna. Altra grave insicurezza di Buzz, frequentemente mostrata durante il film, è l’idea che tutto sia sulle sue spalle, specie perché si sente circondato da persone non all’alteza, che contano tutte su di lui in quanto poco capaci quanto lui. Questo non solo genera una negazione della relazione con l’altro per lavorare sempre da solo, ma anche una scarsa stima dell’altro, cosa spesso vissuta come mortificante. In più, oltre la svalutazione dell’altro si muove di pari passo con l’attanagliante senso di personalità. Perché lui ha sulle proprie spalle il successo della propria missone. E non sente di poter contare su quelli che gli sono vicino. Dovrà fare le cose tutto da solo. Il che, se pensiamo a un ranger spaziale che rischia di essere abbandonato nel nula cosmico dello spazio profondo è un poco ironico.