Biologia o Psicologia?

Biologia o Psicologia?

Purtroppo molte discipline, anche quelle scientificamente più rigorose, non hanno una linea comune come molti pensano. Nella Salute Mentale si dibatte spesso sulle cause di molti Disturbi, se causati da meccanismi prettamente biologici-scientifici o sociali. Vedere le cose in maniera più complessa e in un’ottica integrata risulta spesso più complicato, perché in un dibattito conviene purtroppo avere posizione agli estremi. Il confronto fra il Disturbo Borderline di Personalità ne sono un esempio. Sono disturbi più complessi di altri, si rischiano di confondere fra loro, innescano risposte estreme un poco come i pazienti border e bipolari tendono ad avere, seguendo la psicolabilità che li contraddistingue. Il grande tema è l’influenza che hanno le prime esperienze di crescita, dove il rapporto con le figure genitoriali può risultare essere inadeguato e creare schemi psicopatologici. Questo discorso è ormai acclarato nei pazienti borderline, le cui modalità disfunzionali sono il frutto di crescite genitoriali inadeguate che, seguendo i contributi dagli studiosi dell’Attaccamento e dei Disturbi Post Traumatici Complessi, hanno formato modelli interpersonali psicopatologici, pervasivi, rigidi e disfunionali. Questo discorso sta prendendo piede anche fra i Disturbi Bipolari, che si reggono su una Letteratura Scientifica più abbondante e che segue una logica più medica che psicologica, ma anche in questo caso sono presenti diversi studi dove, aldilà dell’influenza del proverbiale squilibrio chimico, il contributo dei raggi solari nell’alterare l’umore, un ciclo sonno-veglia inadeguato, infenzioni sul feto durante la gravidanza e basi ereditarie, vi sono anche chiari spunti dove, esattamente come futuri pazienti border cresciuti in ambiti familiari invalidanti e abusanti, molti pazienti che non si assesteranno da adulti su simili diagnosi. Anche i pazienti bipolari vivono in ambienti familiari inadeguati, vi sono indubbiamente influenze scientifiche che parlano di unn rischio superiore di sviluppare una psicopatologia da adulti, ma si parla di rischio, non di certezza. Ricordiamo che non bisogna realizzare l’atto più osceno e perverso per infliggere a un povero bambino un’esperienza che leggerà come traumatica, bastano anche azioni che appaiono come più innocue,ma che non lo sono, come il trascurarlo, manipolarlo, pretendere un comportamento irrealisticamente da adulto, denigrarlo, punirlo e ignorarlo, tutte cose che se reiterate quotidianamente e minimizzate costituiscono un reale trauma. E indubbiamente crescere in una famiglia di imbecilli ed essere gestiti o non gestiti da professionisti durante il percorso di vita aumenta il rischio o quantomeno la violenza e l’intensità della psicopatologia una volta che vi è stato l’esordio. In sede di Psicodiagnosi la risposta ideologica o riduzionista è la più comoda, rassicurante ed efficiente. Diagnostichiamo un Bipolarismo perché un paziente ha una mamma, un nonno e uno zio Bipolari ed è da poso stata in Scandinavia d’inverno, diagnostichiamo un Disturbo Borderline di Personalità perché la paziente (la statistica ce lo dice, il 75% dei pazienti border sono donne!) perché ha 2 genitori bastardi. L’ipotesi che ci facciamo anche in 5 minuti va verificata, validata, messa al vaglio della falsificazione scientifica, senza fare le cose in fretta. Anche perché la Psicodiagnosi è un’etichetta pericolosa, va gestita con cura, non facciamo come gli psicologi che non la riconoscono perché in realtà non la sanno fare, ma rispettiamo il paziente e la storia che ci porta prima.